Con Ledwina Costantini, Elio David, Sofia Marchesi, Sara Pellegrini, Nando Snozzi, Michele Tognetti Interviste a Manuela Bernasconi, Dagmar Costantini, Elio David, Ivana Falconi, Anna Felder, Romana Frigeri, Martina Jacoma, Pierre Lepori, Sofia Marchesi, Sara Pellegrini, Filomena Snozzi Pirisi, Nando Snozzi, Michele Tognetti, Julia Varley Regia di Ledwina Costantini Drammaturgia di Ledwina Costantini e Roberta Deambrosi Parole di Nando Snozzi e Ledwina Costantini, con brani liberamente tratti da testi di Peter Handke, Wim Wenders, Andrea Bianchetti Scenografia di Luca Minotti e Michele Tognetti Supervisione tessuto sonoro di Olivier Gabus Disegno luci di Rosario Ilardo e Andrea Della Neve Fotografie di Dana de Luca Grafica di Drago
Lo spettacolo è stato creato utilizzando diverse modalità espressive. Una di queste ha comportato la registrazione di interviste a diverse persone nelle quali venivano poste domande sull’individuo, la sua storia, la sua identità, la famiglia, il lavoro. A partire da frammenti, frasi, parole, a volte anche interi brani delle risposte date, la regista ha composto la colonna sonora dello spettacolo. Per le azioni sceniche sono invece stati coinvolti cinque non-attori: affiancati dall’attrice-regista hanno creato partiture fisiche evocative che fanno anche da trama narrativa al lavoro.
Il binomio arte e società acquista senso nel momento in cui l’individuo-artista si definisce nel proprio contesto vivendolo ed influenzandolo tramite il proprio operare e creare. A partire da questa premessa si è scelto di collegare la creatività alla femminilità. È infatti d’uso comune e quotidiano, anche in un contesto artistico, il riferimento a un’estetica e a un linguaggio “al femminile”. Una definizione che nella sua complessità include anche l’avvalersi di un approccio più intimistico e più introverso all’arte. In questo senso essa tocca anche il modo di lavorare di Ledwina Costantini, la quale dal punto di vista registico tende a dar forma a figure e immagini circoscritte alla sfera familiare e alle gerarchie affettive in primis.
Attraverso l’incontro e il dialogo con persone di età, genere, estrazione e professione diversa, si sono voluti esplorare i ruoli di genere e sociali in quanto membrane porose piuttosto che barriere invalicabili. Dall’esperienza comune della scena e della creazione sono nati al contempo una testimonianza polifonica e un racconto coeso.
Première e repliche La Prima:
· Teatro sociale Bellinzona, 5 ottobre 2012 ore 20.45
Le Repliche:
· Teatro il Cortile, Lugano, 6 ottobre 2012 (ore 21.00) e 7 ottobre 2012 (ore 18.00)
· Cambusa Teatro, Locarno, 19 e 20 ottobre 2012 (ore 21.00)
· Teatro Foce, Lugano, 7 e 9 novembre (ore 21.00)
Bambole
(Produzione 2012)
Una creazione Opera retablO
Con Ledwina Costantini, Elio David, Sofia Marchesi, Sara Pellegrini, Nando Snozzi, Michele Tognetti
Interviste a Manuela Bernasconi, Dagmar Costantini, Elio David, Ivana Falconi, Anna Felder, Romana Frigeri, Martina Jacoma, Pierre Lepori, Sofia Marchesi, Sara Pellegrini, Filomena Snozzi Pirisi, Nando Snozzi, Michele Tognetti, Julia Varley
Regia di Ledwina Costantini
Drammaturgia di Ledwina Costantini e Roberta Deambrosi
Parole di Nando Snozzi e Ledwina Costantini, con brani liberamente tratti da testi di Peter Handke, Wim Wenders, Andrea Bianchetti
Scenografia di Luca Minotti e Michele Tognetti
Supervisione tessuto sonoro di Olivier Gabus
Disegno luci di Rosario Ilardo e Andrea Della Neve
Fotografie di Dana de Luca
Grafica di Drago
Dettagli spettacolo
Lo spettacolo è stato creato utilizzando diverse modalità espressive. Una di queste ha comportato la registrazione di interviste a diverse persone nelle quali venivano poste domande sull’individuo, la sua storia, la sua identità, la famiglia, il lavoro. A partire da frammenti, frasi, parole, a volte anche interi brani delle risposte date, la regista ha composto la colonna sonora dello spettacolo. Per le azioni sceniche sono invece stati coinvolti cinque non-attori: affiancati dall’attrice-regista hanno creato partiture fisiche evocative che fanno anche da trama narrativa al lavoro.
Il binomio arte e società acquista senso nel momento in cui l’individuo-artista si definisce nel proprio contesto vivendolo ed influenzandolo tramite il proprio operare e creare. A partire da questa premessa si è scelto di collegare la creatività alla femminilità. È infatti d’uso comune e quotidiano, anche in un contesto artistico, il riferimento a un’estetica e a un linguaggio “al femminile”. Una definizione che nella sua complessità include anche l’avvalersi di un approccio più intimistico e più introverso all’arte. In questo senso essa tocca anche il modo di lavorare di Ledwina Costantini, la quale dal punto di vista registico tende a dar forma a figure e immagini circoscritte alla sfera familiare e alle gerarchie affettive in primis.
Attraverso l’incontro e il dialogo con persone di età, genere, estrazione e professione diversa, si sono voluti esplorare i ruoli di genere e sociali in quanto membrane porose piuttosto che barriere invalicabili. Dall’esperienza comune della scena e della creazione sono nati al contempo una testimonianza polifonica e un racconto coeso.
Première e repliche
La Prima:
· Teatro sociale Bellinzona, 5 ottobre 2012 ore 20.45
Le Repliche:
· Teatro il Cortile, Lugano, 6 ottobre 2012 (ore 21.00) e 7 ottobre 2012 (ore 18.00)
· Cambusa Teatro, Locarno, 19 e 20 ottobre 2012 (ore 21.00)
· Teatro Foce, Lugano, 7 e 9 novembre (ore 21.00)